
Mamma mia, mi sembra sia passato un secolo dal ultimo aggiornamento del blog, sono contenta di essere qui a fare quattro chiacchiere con voi tra un gnocchetto e l’altro. Questi sono stati giorni un po’ pesantini ma non posso lamentarmi per che alla fine tutto è andato bene grazie al cielo, il mio bambino ha ricevuto una botta tremenda a casa di mia cognata, credo che solo chi ha vissuto questi momenti può capire la disperazione di queste circostanze, quando cerchi di avere potere di reazione quando sei in ansia, quando cerchi di calmare il bambino ma dentro della tua mente scorrono tantissimi pensieri, quando cerchi di farlo sorridere quando solo vorresti piangere. Grazie a .Dio tutto è andato bene, adesso dobbiamo fare attenzione che non riceva altre botte in testa finche l’ematoma non va via. Oggi abbiamo fatto gli gnocchi con ragù, uno dei miei piatti preferiti, di solito li faccio di giovedì perche da tradizione argentina il giovedì (specialmente il 29) puoi mettere delle monete sotto il piatto cosa che porta fortuna, poi quelle monete si usano solo per comprare pane.

Vi starete chiedendo il perché di questa tradizione, e ci sono tante storie, ma quella che a me piace di più è questa che nasce di una leggenda che ci rimonta al secolo VIII, abitava a Nicosia (Asia) un medico che dopo convertirsi al cristianesimo peregrino per il nord d’Italia, dove gli gnocchi erano già un piatto tradizionale. A quanto racconta la tradizione Pantaleon, realizzo tante guarigioni miracolose grazie alle quali fu canonizzato. Un 29 dicembre Pantaleon, affamato e vestito con stracci dopo tanti giorni di pellegrinaggio busso alla porta di campagnoli veneti per chiedere un po di pane. Questi, commossi l’invitarono a compartire la tavola, anche se povera, piena di buone intenzioni, c’erano soltanto sette gnocchi per compartire tra loro. Il medico-santo ringrazio ai campagnoli e annuncio un anno di pesca e raccolta eccellenti, profezia che si avvero. Quella notte quando pantaleon era andato via, la moglie del campagnolo alzando i piatti da tavola trova una sorpresa inaspettata! Sotto i piatti c’erano delle monete d’oro. Como se questo episodio successe un 29 e per questo motivo che tutti i 29 mettiamo monete sotto il piatto con il desiderio di prosperità e buona fortuna. (informazione pressa e tradotta da me –scusate eheheh- dal blog busco mis respuestas)
Iosato del pure avanzato, del giorno prima cosi invece di buttarlo l’ho riciclato!

Ingredienti:
180 g di pure di patate
1 uovo
200 g di farina per gnocchi e pasta Molino Rosignoli
2 cucchiai di grana padano grattugiato
Preparazione:
Dato che il purè di patate era avanzato l'ho scaldato a fuoco dolce con un pò di latte. Una volta che il purè è tiepido mettere l' uovo e mescolare subito energicamente. Aggiungere un pò alla volta la farina, quando l'impasto e diventato un pochino solido versate tutto sulla spianatoia e cominciate a impastare con le mani aggiungendo farina se fosse necessario. Ma non deve pasare questa quantità di farina altrimenti i gnocchi diventano mattoni.
Formare dei filoncini lunghi con l'impasto e tagliate gli gnocchetti sistemandoli subito su una superficie infarinata un pochino distanti uni degli altri cosi non si attaccano.

Formate le rigature agli gnocchi facendoli scivolare su una forchetta senza premere troppo forte. Lasciar riposare gli gnocchi per un po, nel frattempo…

Facciamo il ragu?
300 g di carne macinata di vitello
1 carota tritata
mezza cipolla tritata
1 tazza di passata di pomodoro
1 salsiccia
Mezzo bicchiere di vino rosso
Mezzo dado per fare brodo.
sale, pepe, basilico e 1 foglia di alloro
Olio evo
Soffriggere la cipolla tritata con 3 cucchiai di olio evo, aggiungere la carota e la salsiccia privata della pellicina insieme alla carne macinata. Salare e pepare. Dopo alcuni minuti versare il vino rosso, quando sarà evaporato unite alla carne la passata di pomodoro, insieme agli aromi e al mezzo dado.
Cuocere a fiamma bassa per circa un'oretta e mezza.
Lessare gli gnocchi in abbondante acqua salata, quando vengono a galla scollarli e buttarli nel ragu. Servire caldissimo accompagnato con formaggio grattugiato.


NOQUIS DE PAPAS CON TUCO DE CARNE PICADA
Me parece que ha pasado una vida desde la ultima vez que publique una receta, asi que estoy contenta de charlar un ratito con ustedes. Estos dias fueron un poco freneticos, nuestro bebe se dio un golpe grande jugando de la tia, creo que solo una persona que paso un momento asi puede entender la desesperacion que se siente cuando queres ser frio y reactivo y a la vez estas en ansia, cuando queres calmarlo y estas llena de miedo o cuando sonreis cuando solo queres llorar. Gracias a Dios ahora Pato ya esta bien, ahora solo tenemos que cuidarlo que no se de otros golpes en la cabeza hasta que el hematoma no se vaya, y eso si que es dificil, por que como todo nene quiere saltar, correr, etc. Hoy hicimos los noqui y pusimos las moneditas abajo del plato como la fradicio lo pide. Para quien no lo sepa en el blog busco mis respuestas encontre:
Aunque la de comer ñoquis los 29 -y colocar dinero debajo del plato- es una tradición que se cumple en la Argentina y en otro países, pocos saben que su origen se remonta al siglo VIII y encuentra en San Pantaleón a su protagonista.
Este joven médico vivía por entonces en Nicosia -Asia Menor- y, tras convertirse al cristianismo, peregrinó por el norte de Italia, donde los ñoquis -gnocci, como se los llama en la península- eran ya un plato tradicional.
Según cuenta la tradición, Pantaleón practicó en Italia gran cantidad de curaciones milagrosas, por las que a su muerte fue canonizado.
La historia de los ñoquis del 29 se vincula a una leyenda que dice que un 29 de diciembre Pantaleón, hambriento y vestido con andrajos luego de peregrinar durante varios días, tocó a la puerta de unos campesinos vénetos para pedirles un poco de pan. Estos, llenos de bondad y conmovidos por su aspecto, lo invitaron a compartir su mesa que, aunque pobre, estaba llena de buenas intenciones: había sólo siete ñoquis para repartir entre ellos y el recién llegado.
Agradecido por poder saciar su hambre, el médico-santo les anunció un año de pesca y excelentes cosechas, profecía que, finalmente, se cumplió. Esa misma noche, al levantar la mesa luego de que Pantaleón se hubo marchado, la mujer del campesino encontró una sorpresa inesperada: debajo de cada plato había varias monedas de oro, con las que inauguraron ese período de prosperidad que el santo de los enfermos les había augurado.
Como el episodio ocurrió un 29, esa es la razón por la que se conmemora ese día de cada mes la tradición de los ñoquis, una de las comidas más sencillas, con las que se alimentaban los pobres del siglo VIII. El ritual que lo acompaña, y que consiste en poner dinero debajo del plato, recuerda el milagro producido esa noche por Pantaleón y simboliza el deseo de nuevas dádiva
ingredientes:
180 g de pure de papas (el mio era pure que me quedo del dia anterior), 200 g de harina para gnocchi e pasta molini Rosignoli, 1 huevo, 2 cucharadas de queso rallado.
Al pure tibio agregarle el huevo y el queso y batir energicamente. Agregar un poco a la vez la harina. Colocar todo sobre la mesada con un poco de harina y amasar. Formar con la masa tiritas que cortaremos a distancia de 1-2 cm y acomodarlos en una superficie enharinada a distancia uno del otro. Pasarlos sobre un tenedor para formarle las canaletas tipicas del noqui.
En tanto que los noquis descansan hacemos la salsa?
Para la salsa:
300 g de carne picada de ternera
1 chorizo
1 zanahoria picada
Media cebolla picada
1 taza de pure de tomates
Medio vaso de vino tinto
Medio cubito para sopa
Sal, pimienta, albahaca y 1 hoja de laurel
Aceite extravirgen de oliva
Freir la cebolla picada con 3 cucharadas de aceita evo, agregar la zanahoria y el chorizo privado de la piel y desmenuzado. Despues agregamos la carne picada. Salar y pimentar, despues de algunos minutos agregar el vino y dejar evaporar el alcohol.Por ultimo agregar el pure de tomates, junto con los aromas y el medio cubito. Mezclar y cocinar a fuego bajo por aprox una hora y media. Agregar un poquito de agua si fuera necesario.
Hervir los noqui en abundante agua salada, y cuando suben a la superficie sacarlos y volcarlos dentro del ragu. Servir bien caliente acompanado con queso rallado.
Buen provecho!